Alla scoperta della natura attraverso i sensi

Paola Cecchi* e il personale educativo**
Cooperativa sociale “L’Abbaino”, Firenze


Gli educatori, insieme al coordinatore pedagogico, delle sezioni convenzionate con il Comune di Firenze, “Nana” e “Isola” del servizio educativo centro infanzia “La nave” hanno

proposto ai bambini la programmazione dal titolo “Il giardino delle sensazioni” con un percorso basato sulla scoperta e sul “fare” dedicato a “grandi e piccoli”.

Gli educatori hanno così dedicato un periodo di tempo all’osservazione dei bambini (d’età eterogenea) durante le routine del nido e le attività svolte nei primi mesi; manipolare, impastare e trasformare hanno assunto, così, nel tempo un valore significativo che si avvicinava anche alle esigenze e competenze dell’età stessa dei bambini. Nei primi mesi di vita, grazie agli stimoli provenienti dal mondo esterno, il bambino sviluppa e affina i suoi sensi e, con essi, affronta le prime esperienze. Nel corso del tempo i sensi concorrono alla definizione di ciò che si è sperimentato, incontrato e scoperto ed è grazie a questo processo di continua assimilazione che il bambino impara a pensare e fare. La mano diventa uno strumento fondamentale che serve al bambino per conoscere il mondo circostante. Questo strumento percettivo ci consente di entrare in relazione con materiali nuovi e ricchi di stimoli, permette l’acquisizione di nuove competenze e conoscenze e, se continuamente stimolato, favorisce un’apertura verso ciò che ci è sconosciuto.

Sono proprio i sensi che permettono una maggiore percezione di chi siamo e di ciò che abbiamo intorno ed è grazie al loro utilizzo che il bambino esplora e sperimenta novità che gli permettono di valorizzarsi e arricchirsi. Perciò sostenendoli e incoraggiandoli in un’ottica d’apertura verso il mondo e, quindi, verso ciò che li circonda, i bambini divengono protagonisti attivi, stimolati ad agire con creatività e al piacere nel “fare”, consolidando quella “sete” di curiosità che spesso con il tempo va perduta.

Questi presupposti, il gusto di esplorare e di sperimentare, sono parte fondamentale della nostra programmazione che vede bambini, genitori ed educatori concorrere alla condivisione di esperienze sempre diverse.

Ogni esperienza ha bisogno di un punto di partenza: la storia Le pulcette in giardino1 di Beatrice Alemagna ha rappresentato il filo conduttore della programmazione educativa dello scorso anno. L’ambientazione della storia ci ha permesso di riflettere e condurre le attività proposte partendo da un approccio caratterizzato da momenti di scoperta e sperimentazione di materiali naturali, valorizzato da attività e strumenti sempre nuovi che permettono ai bambini di arricchire il loro piccolo mondo.

Citando Loris Malaguzzi: “I bambini costruiscono la propria intelligenza. Gli adulti devono fornire loro le attività e il contesto e soprattutto devono essere in grado di ascoltare”2. Il “fare”, quindi, è il tempo di un’esperienza attiva che vede come protagonisti non solo i bambini ma coinvolge anche le famiglie e gli educatori.

Durante questo percorso le famiglie sono state coinvolte in più occasioni, mostrandosi partecipanti curiose e fonte di ricchezza e di stimolo per noi educatori. Un modo, questo, per riscoprire risorse ormai perdute ritrovando un tempo di qualità lontano dalla realtà frenetica.

Obiettivi
Tra i nostri obiettivi principali c’è sempre quello di comunicare ai bambini il “piacere di fare esperienza”, incoraggiando all’ascolto delle proprie emozioni così come all’espressione delle stesse. Gli apprendimenti e la scoperta attiva vengono promossi attraverso il gioco, stimolando creatività e fantasia. Inoltre, lavoriamo per sviluppare e consolidare le abilità sensomotorie, le capacità esplorative e di ricerca dei bambini.

Modalità
Da gennaio a giugno questo percorso ha evidenziato, da parte di entrambi i gruppi di lavoro, l’impegno e la propensione alla cooperazione e condivisione di esperienze. Nella scelta delle attività proposte si è deciso di dare spazio alla sperimentazione di terra, erba, erbe aromatiche, fiori e ortaggi, alcuni degli elementi naturali presenti nell’ambientazione del racconto di Beatrice Alemagna.

La conoscenza che passa attraverso i sensi è fondamentale in questa fase di crescita, così ogni mese è stata proposta ai bambini una modalità nuova per conoscere elementi, personaggi e ambientazione caratteristici della storia partendo dalla lettura e drammatizzazione con l’uso del libro, delle schede e della scatola narrante, appositamente creata dagli educatori.

Il campo esperienziale della lettura e della drammatizzazione è stato così trattato in maniera completa, permettendo ai bambini di riconoscere storia e personaggi, liberi di esprimere il loro vissuto emotivo e acquisire una sempre crescente capacità di dialogare, soprattutto per i più grandi, diventando a loro volta provetti narratori. I diversi stili narrativi e le diverse proposte hanno permesso inoltre a tutti i bambini, sebbene di fasce d’età eterogenee, di capire la storia e adattarla alle loro conoscenze. Senza mai abbandonare la parte narrativa, siamo partiti a febbraio con la conoscenza dei diversi materiali naturali, attraverso un percorso diverso ogni mese. Abbiamo cercato di rendere piacevoli e rilassanti gli spazi adibiti alle attività invitando ogni volta i bambini a esplorare e conoscere liberamente i materiali proposti senza limitarne la creatività.

Laboratorio di manipolazione

La realtà del nostro servizio offre la possibilità di fare molte esperienze e sappiamo quanto sia importante per un bambino “toccare con mano ciò che sta vivendo”. Quindi siamo partiti con attività di manipolazione che lo hanno visto impegnato nella sperimentazione di diversi materiali naturali con l’uso delle mani.

A piccoli gruppi i bambini sono stati invitati a manipolare terra, erba ed erbe aromatiche (rosmarino, alloro, salvia e basilico), tutti elementi con consistenza, colore e profumi differenti.

Successivamente è stata proposta un’attività dove anche il senso del gusto potesse entrare in gioco: “dal taglio delle verdure al minestrone” i bambini hanno conosciuto meglio ortaggi e tuberi come patata, zucchina, carota, finocchio e sedano ecc., definiti dagli stessi bambini “le verdure delle pulcette”.

Sotto l’occhio attento degli educatori, alcuni bambini, soprattutto i più grandi, hanno utilizzato lo strumento in maniera non convenzionale facendo finta che fosse un “cacciavite”, quindi, ruotandolo all’interno dell’ortaggio. In generale l’esperienza è stata, però, caratterizzata dalla sfera gustativa; ogni bambino, infatti, è stato libero di toccare, annusare ma soprattutto assaggiare con i suoi tempi le verdure proposte. La seconda parte dell’esperienza, che prevedeva la consegna delle verdure alla cuoca per la preparazione del minestrone, ha visto i bambini grandi impegnati dal punto di vista relazionale; in molti si sono soffermati per spiegare l’esperienza appena compiuta facendo numerosi riferimenti alla storia Le pulcette in giardino.

Laboratorio di pittura

Quando si parla di pittura, la prima cosa a cui pensiamo sono i colori a tempera o gli acquerelli utilizzati con diverse tecniche (pennelli, spugne e dita).

Invece, quando si propone questo tipo di esperienza ai bambini, dobbiamo sempre ricordarci che niente va lasciato al caso. Offrire materiali sempre diversi è importante per la crescita e lo sviluppo della loro creatività; è attraverso ciò che noi offriamo che i bambini acquisiscono i mezzi e le informazioni per poter camminare nel mondo.

Spesso ci dimentichiamo quanta varietà di materiali, soprattutto di tipo naturale, si possono utilizzare, sperimentare e conoscere.

Per questo abbiamo riproposto l’uso dell’erba quale strumento per colorare e piccoli dosatori con all’interno un po’ d’acqua per aiutare la pittura a scorrere sul foglio. I bambini hanno utilizzato l’elemento acqua rovesciandola sul cartoncino; poi, sull’erba, utilizzandola per colorare, strusciandola sul foglio o schiacciandola tra le mani. In seguito, ognuno di loro ha realizzato il “giardino delle pulcette” rendendo partecipi sia i compagni che le educatrici: “Guarda che bello il giardino delle pulcette!”, o ancora: “Ho fatto il giardino delle pulcette!”.

In giardino

Lo spazio esterno ha una valenza importante per la crescita armonica del bambino. Le esperienze svolte in spazi pre-organizzati, spesso, se non accompagnate da attività dove il bambino ha la possibilità di esprimersi nella sua globalità risultano limitanti. Il giardino rappresenta una grande ricchezza per i bambini che, grazie a uno spazio ricco di stimoli, potranno dare libera espressione alla loro parte motoria, cognitiva ed emotiva.

Nel mese di aprile sono state realizzate le prime esperienze d’intersezione; a piccoli gruppi i bambini delle sezioni di “Nana” e “Isola” sono stati portati in un’area

del giardino precedentemente allestita con piccole piante di camomilla e melissa per l’attività “dal fiore alla tisana”. Queste piante sono state proposte sia per la stimolazione a livello olfattivo che, successivamente, nella preparazione delle tisane.

Tutti sono apparsi incuriositi dal tipo di attività; la maggior parte si guardava intorno rivolgendo lo sguardo verso i fiori e i cestini, utili alla raccolta. Le educatrici hanno accompagnato i bambini alla scoperta dei fiori disposti sul prato, liberamente. Alla fine dell’esperienza i bambini hanno portato in sezione i cestini contenenti i fiori raccolti per poterli essiccare in funzione della preparazione delle tisane. I piccoli hanno potuto osservare la fase dell’essiccazione del fiore e la sua trasformazione dalla forma originale a quella liquida sperimentando ancora una volta attraverso il gusto i diversi sapori.

Ma la conoscenza vera passa attraverso tutto il corpo e così, nel mese di maggio, a piccoli gruppi i bambini sono stati portati in un’area del giardino precedentemente allestita in modo da ricreare il “giardino delle pulcette”.

Delle lunghe stoffe delimitavano lo spazio destinato all’attività; con una grande trapunta è stato ricreato il materasso delle pulcette e con un cumolo di terra, vasi di fiori con piccoli barattoli di miele e barattoli di aglio sono stati ricreati i personaggi che le pulcette incontrano durante la storia: la formica, l’ape e la cimice. Le educatrici hanno invitato i bambini a sedersi sulla trapunta e si sono tolte le scarpe invitandoli a fare lo stesso: la maggior parte di loro è stata subito disponibile a farlo. Tutti hanno avuto modo di conoscere attraverso i sensi i tre luoghi del giardino rappresentanti la formica, l’ape e la cimice nei quali i bambini hanno dedicato molto tempo alla scoperta dei materiali proposti quali la terra, il miele e la puzza dell’aglio.

Anche i genitori sperimentano

Verso la fine del mese di febbraio è stato organizzato il primo laboratorio di programmazione che ha visto coinvolti i genitori.

Sono stati accolti in sezione dove è stata narrata e drammatizzata la storia Le pulcette in giardino e poi sono stati accompagnati nella stanza di psicomotricità, dove, con terra ed erbe aromatiche, accompagnati da un sottofondo musicale, hanno potuto vivere in prima persona l’esperienza di manipolazione che i loro bambini avevano già avuto. Dopo aver esplorato e sperimentato liberamente i materiali, ognuno ha scelto le erbe aromatiche più gradite per la realizzazione del barattolino delle “erbe aromatiche delle pulcette”. Una volta in sezione, i genitori con i mortai hanno tritato sale grosso ed erbe aromatiche e le hanno inserite nel barattolino, successivamente chiuso con un pezzo di stoffa colorata. A conclusione del laboratorio genitori e educatori hanno scritto sopra un sasso l’emozione provata durante questa esperienza. A giugno è stato realizzato il laboratorio finale di programmazione, che ha visto coinvolti grandi e piccoli di entrambe le sezioni. In previsione di questo evento, durante la mattina, i bambini hanno realizzato “la spremuta d’arancia delle pulcette”. Nel pomeriggio tutti sono stati accolti nel giardino che per l’occasione è stato allestito con materiali e strumenti caratteristici della storia. Le educatrici hanno invitato i bambini a sedersi su una grande trapunta colorata, simbolo del materasso delle pulcette, dove hanno narrato la storia. Anche i genitori si sono seduti… chi ai margini della grande trapunta e chi su alcune sedie. Conclusa la narrazione, genitori e bambini sono stati accolti da tre speciali merende ispirate ai tre personaggi che le pulcette incontrano durante le loro avventure nel giardino: la formica, l’ape e la cimice. Tutti hanno quindi assaporato e sperimentato ancora una volta i materiali utilizzati nel percorso di attività svolto durante questo anno come il miele dell’ape, le tisane e la camomilla del giardino, il profumo delle erbe aromatiche, la terra della formica e la puzza della cimice. Il tempo ha permesso ai bambini di correre e giocare per tutto il giardino e i genitori hanno potuto godere di un tempo di qualità con i loro figli condividendo tale opportunità con altri genitori. A conclusione, le educatrici hanno salutato e ringraziato tutti donando alle famiglie una piccola bottiglia d’olio aromatizzato al peperoncino e al rosmarino.

1 B. Alemagna, Le pulcette in giardino, Phaidon, Londra, 2011.

2 C. Edwards, L. Gandini, G. Forman (a cura di), I cento linguaggi dei bambini. L’approccio di Reggio Emilia all’educazione dell’infanzia, Edizioni Junior-Spaggiari Edizioni, Parma, 2017.

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